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autore
brano
 
Cicerone
De amicitia, 57
 
originale
 
[57] Harum trium sententiarum nulli prorsus assentior. Nec enim illa prima vera est, ut, quem ad modum in se quisque sit, sic in amicum sit animatus. Quam multa enim, quae nostra causa numquam faceremus, facimus causa amicorum! precari ab indigno, supplicare, tum acerbius in aliquem invehi insectarique vehementius, quae in nostris rebus non satis honeste, in amicorum fiunt honestissime; multaeque res sunt in quibus de suis commodis viri boni multa detrahunt detrahique patiuntur, ut iis amici potius quam ipsi fruantur.
 
traduzione
 
57 Non sono affatto d'accordo con nessuna delle tre. Non ? vera la prima, secondo cui si deve esser disposti verso l'amico come si ? disposti verso se stessi. Quante cose che non faremmo mai per noi, le facciamo invece per gli amici! Pregare uomini indegni, supplicare, scagliarsi contro un altro con troppa durezza e con troppa veemenza attaccarlo, tutti comportamenti che, quando si tratta di noi, risultano poco dignitosi, ma quando si tratta degli amici, diventano il massimo della dignit?. In numerose circostanze, poi, gli uomini virtuosi sacrificano molti dei propri privilegi o tollerano di sacrificarli perch? siano gli amici a goderne pi? di loro stessi.
 

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